Analisi, parafrasi e commento de la “Neve” di Umberto Saba (da Parole, sezione de Il Canzoniere)

Neve che turbini in alto e avvolgi
le cose di un tacito manto.
Neve che cadi dall’alto e noi copri
coprici ancora, all’infinito: imbianca
la città con le case,con le chiese,
il porto con le navi,
le distese dei prati…..

PARAFRASI

Metro: endecasillabi, tranne il 2°, il 3°, il 17° verso. Rare la rime.
3. una…pianto: è la moglie del poeta, creatura di pianto come tutti gli uomini.
4-6. la gioia della donna scopre come un tesoro allo sguardo del poeta; in quel sorriso egli vede il suo stesso desiderio d’una pace infinita.
18- gli angeli….trombe: una apocalittica visione di Giudizio universale, che accentua il carattere cosmico di questa fantasia.
19. ridesti: ridestati.

Breve commento

Durante un inverno così rovinoso da dare l’immagine della fine del mondo, il poeta vede, di notte, una donna che, affacciata alla finestra, solleva la tendina e guarda con improvvisa gioia quella visione della terra defunta. Ella sembra trovare conforto all’angoscia che indoviniamo nel suo cuore, esprimere l’oscuro anelito alla pace del nulla che è proprio di tutte le creature, affrante dal male del vivere. L’immagine finale dell’uomo che s’avventura solo sulla crosta di ghiaccio, sotto un lampione distorto, riprende la stessa impressione risolvendola in una dimensione allucinata, espressionistica.